Skip to main content

Il film I Predatori dell’Arca Perduta mescola con efficacia tratti di avventura, agitazione, azione ad una buona dose di umorismo. Il racconto è scorrevole, lineare, ben delineato, con situazioni coinvolgenti e sorretto da una colonna sonora imponente ed indimenticabile. Ecco la recensione del primo film di Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta.

Nella prima parte del film viene introdotto il personaggio principale, Indiana Jones, un professore di archeologia, esperto di occultismo e antichità. Svolge un doppio ruolo, da un lato quello di rigoroso professore universitario, dall’altro interpreta appieno lo spirito di grande avventuriero in giacca di pelle, frusta e bisaccia. Tuttavia Indy non viene presentato come un superuomo, bensì è un uomo che suda, fatica, sputa sangue e che solo grazie alle sue abilità e ad una buona dose di fortuna riesce a superare ogni avversità. Così lo spettatore viene avvolto in un clima di pathos ed epicità. Allo stesso tempo in questa fase viene introdotta la nemesi del protagonista, Belloq, rivale-archeologo dalle belle apparenze, ma avido di sete di ricchezza. In seguito viene introdotto all’interno della storia un elemento scatenante che costringe il protagonista ad agire: l’incarico da parte degli ufficiali dell’Intelligence USA di recupere l’Arca dell’Alleanza, impedendo che il nemico possa raggiungerla.

Gli eventi si susseguono così ad un ritmo vertiginoso tra alti e bassi. Il nostro protagonista deve superare una serie di ostacoli, le sfide si fanno sempre più pressanti, così come i pericoli che deve affrontare. Si passa dal ritrovamento dell’Arca all’interno del Pozzo delle Anime a tutta una serie di inseguimenti, furti su furti, scambi su scambi: in questa fase un ruolo centrale viene assunto da Marion, la quale viene data in scambio da Belloq a Indy quasi fosse una sorta di risarcimento, tale da sottolinearne il valore che la donna ha per il protagonista, il quale sarà sempre diviso se perseguire l’ottenimento dell’Arca o prendersi cura di Marion. Proprio in tali azioni si percepisce il valore attivo di Marion, alla pari del tesoro tanto bramato dalle parti in causa, valore attivo in quanto la donna non è un mero “oggetto di valore”, bensì svolge un ruolo chiave, è una ragazza emancipata che lotta insieme ad Indy per il raggiungimento di un bene comune mostrando in più di un’occasione di saper tenere testa ad ogni avversario/spasimante che le si mostri davanti: si tratta di una co-protagonista, non spalla. L’atto centrale termina con l’arrivo dei nazisti sulla nave che stava trasportando Indiana Jones, Marion e l’Arca in un porto sicuro: ancora una volta tutto è da rifare, ancora una volta tutto è da salvare e riconquistare.

Nel terzo atto tutti i nodi vengono al pettine, la fama di potere dei nazisti e di Belloq dopo essere giunti in un’isola segreta, base nazista, conduce loro al delirio di onnipotenza, spingendoli ad aprire l’Arca dell’Alleanza, la quale rivela loro tutto il suo potere, troppo potere per solo degli uomini. L’atto termina con la fine del film, in cui Indy e Marion recuperano l’oggetto della ricerca, obiettivo del viaggio. Poco importa che l’Arca sia stata poi portata via dai “buoni”; il protagonista ha comunque compiuto quanto si era proposto.

Info

Anno 1981

Durata 110 min

Regia Steven Spielberg

 

Cast

Harrison Ford: Indiana Jones

Karen Allen: Marion Ravenwood

Paul Freeman: René Belloq

Ronald Lacey: Arnold Ernst Toth

John Rhys-Davies: Sallah

Curiosità

LA SCELTA DELL’ATTORE

La scelta dell’attore che dovette indossare i panni del grande archeologo non fu semplice, e fu combattuta tra Lucas (favorevole a Tom Selleck) e Spielberg che preferiva Harrison Ford. Il fato decise per loro, in quanto fu lo stesso Selleck a rinunciare alla parte per un’esclusiva di Magnum P.I. Harrison Ford rese quindi nell’immaginario di tutti noi il volto, il cappello, la frusta e il sorriso sbieco del mito: Indiana Jones. Il film assume dei tratti altamente progressisti per l’epoca in cui è stato concepito, siamo negli anni ’80, in un periodo in cui le caratteristiche di mascolinità nei film d’azione sono rappresentate da attori come Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger. In questo panorama Harrison Ford riesce invece ad associare ad Indiana tratti distanti da quelli di un superuomo indistruttibile, Indy è molto intraprendente, sa come usare la pistola, la frusta e pugni. Egli riconosce apertamente la sua intensa paura dei serpenti, (nota di grande effetto comico su cui sono incentrate diverse scene importanti) e tutto ciò non fa altro che renderlo più umano e più vicino ad ogni spettatore.

Curiosità

EASTER EGG

Il film I Predatori dell’Arca Perduta ed in generale tutti i film di Indiana Jones contengono dei richiami particolari alla saga ideata da Lucas Star Wars, in particolar modo è possibile notare come al minuto 62:32, nella camera dei serpenti, siano evidenti dei geroglifici raffiguranti C-3PO e R2-D2. Così come nei primi minuti della pellicola è possibile evidenziare la scritta sull’idrovolante che Indiana Jones usa per scappare dagli indios: OB-CPO, ovvero Obi-Wan Kenobi e C-3PO.

IN CONCLUSIONE

“I Predatori dell’Arca Perduta” è quindi un classico film di avventura capace di trasportare lo spettatore in un mondo onirico senza mai annoiarlo, un film per tutti, per adulti, ma anche per bambini che sognano di diventare grandi esploratori, emulando il più famoso degli archeologi.

Il voto di Cinefily

Ti è piaciuto l'articolo? Lascia un commento!