“Ho bisogno di un piccolo favore. Mi puoi prendere Nicky a scuola?”
Questo, l’incipit di un film che si sarebbe potuto chiudere in maniera brillante con un efficientissimo e semplice “No”. Risparmiando tutti noi quasi due ore di angoscia, soldi per il biglietto del cinema, e per dei pop corn non più croccanti (ma questa non è colpa sicuramente di Paul Feig e del suo film).
L’attesa era per un film diverso. L’elemento comico vorrebbe sopraffare il lato thriller, ed il risultato è un mix dove i due momenti non trovano la giusta intesa. “Un piccolo favore” (in lingua originale “A Simple Favor”) è un atto di equilibrio piuttosto delicato. È un thriller raccontato con un ampio senso dell’umorismo, pieno di suspense, ma anche divertente (a tratti…).
Anna Kendrick interpreta Stephanie Smothers, una madre single autrice di un famoso “vlog”, in cui condivide ricette, consigli di vita per i genitori e piccole guide how-to. Ha una personalità da donna alfa, fa volontariato nella scuola di suo figlio, fa sentire gli altri genitori come dei fannulloni. Sin da subito capiamo come, a causa della sua indole, Stephanie sia praticamente senza amici… tutto cambia quando Emily Nelson (Blake Lively), il cui figlio che va a scuola con il figlio di Stephanie, entra nella sua vita. Emily è una donna in carriera, apparentemente forte ma che nasconde problemi di alcol dietro le pareti di vetro della sua sontuosa casa dove ospita più volte la neo-amica. Stephanie è abbagliata. Non è difficile capire perché. Emily è stupenda e Stephanie non può credere che sia stata “scelta” per essere l’amica di questa favolosa creatura. Bisognerebbe notare alcune piccole avvisaglie circa il comportamento di Emily, che la giovane mamma ignora. Stephanie scatta una foto ad Emily, senza il suo consenso, ed Emily, con un tono che potrebbe tagliare il vetro, le dice di cancellare la foto. La bellezza di Emily è una cortina di fumo per una personalità calda e incoraggiante a tratti, un po’ spaventosa e intimidatoria per altri versi. Stephanie si scusa costantemente per le cose, ed Emily le dice di smettere: “È un’abitudine femminile”. Entrambe le attrici sono qui in grande stile. Kendrick è così imbarazzata che desidera che Stephanie si rilassi, ma il suo imbarazzo è il motivo per cui la performance è così divertente. E Blake Lively è la reincarnazione di Julie Christie nel suo miglior lavoro negli anni ’60 e ’70: spietata e affascinante, sexy e distaccata, una presenza completamente destabilizzante per uomini e donne. Questo è un grande ruolo per la Lively.
Anno 2018
Durata 117 min
Regia Paul Feig
Cast Anna Kendrick: Stephanie Smothers Blake Lively: Emily Nelson Henry Golding: Sean Townsend Andrew Rannells: Darren Linda Cardellini: Diana Hyland
La svolta avviene con la scomparsa di Emily.
La polizia viene chiamata e Stephanie si trova al centro dell’attenzione come “migliore amica” di Emily.
La donna aiuta il marito di Emily, Sean (Henry Golding), con i bambini, lo sostiene nel suo dolore e ansia e fornisce aggiornamenti sul suo “vlog”. Ma lentamente, Stephanie inizia a chiedersi se potrebbe esserci qualcosa di più di quello che vede. Cosa sa veramente Stephanie di Emily? Chi è Emily? Anche Nicky si riferisce a sua moglie come “un bellissimo fantasma”. Stephanie, sottovalutata e derisa, intimidita dallo sguardo freddo di Emily, trova una forza che non sapeva di avere, e “Un piccolo favore” si sposta fluidamente in Stephanie: una sorta di Girl Detective che cerca di ricostruire il passato di Emily.
“Un piccolo favore” ha una trama intricata, con molte rivelazioni a sorpresa e alcune sequenze davvero spettrali, ma nulla sembra troppo pianificato… La trama condivide alcune somiglianze con “Gone Girl”, ma è qui che il confronto dovrebbe finire. “Gone Girl” va preso molto sul serio.
“Un piccolo favore” assolutamente no. E questa è una buonissima cosa.