I grandi classici Disney sono intoccabili, siamo cresciuti con essi, sono parte della nostra vita. Così è Aladdin, il film del 1992 che a lungo ci ha fatto sognare del magico mondo d’Oriente. La sfida di oggi intrapresa da Disney è stata quella di rilanciare in chiave live-action molti dei suoi classici, ed ora siamo giunti al momento di un nuovo Aladdin (leggi qui la recensione). Le differenze tra il nuovo film e l’originale cartone animato sono molteplici, ma state tranquilli il risultato finale è un puro piacere per gli occhi.
L’introduzione
Nel film del 1992 troviamo come narratore un esilarante venditore ambulante che raccontava la storia del genio della lampada. Nel live action di Guy Ritchie è lo stesso Genio il narratore, che trasformatosi in essere umano racconta ai due figli la storia di Aladdin.
La caverna delle meraviglie
La scena della caverna è una delle differenze più importanti tra cartone e film. Nel 1992 Aladdin si ritrovava rinchiuso nelle prigioni di Agrabah per un furto, qui incontrava Jafar travestito da un vecchio che lo avrebbe aiutato ad uscire. Nel nuovo film, Jafar convince Aladdin ad entrare nella caverna senza nessun tipo di inganno, anzi lo accompagna con una buona scorta di cammelli, promettendogli una grande ricchezza.
Nuovi personaggi
Nel live action troviamo due nuovi personaggi. Dalia (Nasim Pedrad) l’ancella della principessa Jasmine, sua spalla comica, e spasimante del Genio. Il secondo è Akim (Numan Acar) una delle guardie storiche del sultano di Agrabah.
Le canzoni
Se pensate di andar al cinema e cantar le canzoni con cui siete cresciuti, beh a malincuore devo ammettere che i testi sono leggermente diversi. Qui a lato troverete le colonne sonore su Spotify.
Jasmine e i suoi abiti
I protagonisti del film hanno dei costumi abbastanza diversi rispetto gli originali del 1992. Jasmine non veste mai per gran parte del film il suo iconico abito verde acqua, anzi, come sottolinea la sua ancella, ha un abito per ogni ora del giorno!
La genesi di Jafar
Lo stesso Jafar, in tal senso, perde in sobrietà e si trasforma in un personaggio decisamente più “militare” e giovane rispetto al passato. Dal film scopriamo che sua madre è morta e che il gran visir è passato al lato oscuro solo dopo essere stato a sua volta straccione, ladro e prigioniero.
Aladdin e il suo gilet
Aladdin non rimane mai a petto nudo. Questa è stata una scelta registica ben studiata in quanto Guy Ritchie temeva che lasciare il personaggio con tanta pelle in vista avrebbe solo distratto. Cosa ben diversa rispetto al personaggio dei cartoni animati. Qui trovate l’approfondimento su questa scelta.
Lo scontro finale
La battaglia finale con Jafar è ricca di differenze rispetto al cartone animato. Una volta rubata la lampada del genio, il gran visir esprime due desideri: chiede di diventare lui stesso sultano, e successivamente di trasformarsi in stregone. In seguito portato dall’inganno di Aladdin, chiede di trasformarsi lui in Genio, ma aihmè rimanendo imprigionato nella lampada. La parte finale è molto diversa dalla storia 1992, la battaglia si svolge sui cieli di Agrabah, con Aladdin che cerca di seminare un Jago gigante trasformato in aquila. Ma la cosa ben più sconvolgente è che Jafar non si trasformerà mai in serpente, rimanendo bensì con un aspetto umano per tutto il tempo.
Godetevi questa clip che mette a confronto il trailer del film con scene dal cartone animato del 1992!