Recensione di Jungle Cruise: da Disneyland al cinema.
Dwayne “The Rock” Johnson ed Emily Blunt sono le star di questo film Disney, ambientato nel 1916: un lungo e insidioso viaggio attraverso l’Amazzonia alla ricerca di un albero con magici poteri curativi.
Dal parco al grande schermo
Tra i tanti film Disney ispirati alle attrazioni presenti a Disneyland, Jungle Cruise merita una menzione speciale. È un film capace di trasportati in una giostra sempre in movimento (giusto per stare in tema di attrazioni e parchi di divertimento :D), sa divertire e intrattenere. Sicuramente una delle note, cinematograficamente parlando, più fresche di questa calda estate. Lo schema è esattamente quello del parco divertimenti: troviamo una sorpresa ad ogni curva, un brivido ad ogni tappa, stupore e meraviglia in fondo ad ogni tunnel.
È importante sottolineare come un film Disney basato su un'attrazione di un parco a tema è sempre stato, e sempre sarà una grande scommessa. Da un lato, lo studio potrebbe dar vita ad un enorme franchise come Pirati dei Caraibi; dall'altro, potrebbe cadere in un gigante insuccesso come è stato per il film The Haunted Mansion. La chiave di volta sta tutta nel dare ad un'attrazione meccanica un'anima e dei personaggi con cui empatizzare.
La trama in pillole
Emily Blunt interpreta Lily, un’impertinente botanica britannica stanca di non essere rispettata dalla comunità scientifica di Londra. La Grande Guerra, siamo nel 1916, è in pieno svolgimento, ma Lily è ossessionata dall’idea di raggiungere la giungla amazzonica alla ricerca di un fiore che si dice possa curare tutti i mali. Un furbo capitano di un battello fluviale di nome Frank (Dwayne Johnson) viene assunto per guidare Lily e suo fratello McGregor (Jack Whitehall) in questa avventura.
Jungle Cruise riporta sugli schermi un cinema che da qualche anno era stato accantonato, il cinema d’avventura. Sono tantissime le sequenze che si avvicinano alla magia spavalda di classici come I predatori dell’arca perduta, La maschera di Zorro, La mummia o al primissimo Pirati dei Caraibi. Sicuramente Jaume Collet-Serra prende liberamente in prestito elementi da quasi tutti i film citati.
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Durata 127 min
Regia Jaume Collet-Serra
Cast
Dwayne Johnson: Frank Wolff
Emily Blunt: dott.ssa Lily Houghton
Jack Whitehall: McGregor Houghton
Édgar Ramírez: Aguirre
Il carisma e l’ironia dei protagonisti
Il film è pieno di freddure (anche se alcune le ho trovate molto divertenti) frutto dell’eredità lasciata dell’attrazione nel parco dove le guide erano solite improvvisare battute “spiacevoli”. Proprio per questo motivo, per godere a pieno del film e scoprire tutti i collegamenti con la vera attrazione presente nel parco, consiglio di guardare su Disney Plus la serie “I segreti delle attrazioni Disney”.
Il film mixa parti ironiche e divertenti con altre intense, spaventose e violente che potrebbero essere troppo per i bambini molto piccoli, in questo maremagnum la presenza di The Rock gioca un ruolo fondamentale, come a regalare un effetto palliativo sui più piccoli. Ha un carisma simile a quello di altri giganti a misura di bambino, un po’ come Shaquille O’Neal.
L’altra protagonista a rubare la scena è Emily Blunt, scelta mai più azzeccata. L’attrice inglese è straordinaria, in grado di originare personaggi contemporanei e drammatici (come in A Quiet Place) che icone d’altri tempi. Qui Emily porta sullo schermo un personaggio che è allo stesso tempo reale e astratto, una donna forte e intraprendente per la quale si fa fatica a non innamorarsi.
La recensione in sintesi
Gran parte della recensione di Jungle Cruise affronta il legame con l’attrazione nel parco. Siamo davanti ad un’operazione similare a quella intrapresa con I Pirati dei Caraibi. Solo il tempo ci dirà se sarà un successo anche in questo caso, e se entreremo in una nuova saga cinematografica, con un The Rock un po’ meno Jack Sparrow! Jungle Cruise nel complesso è un ottovolante, un film ricco di sorprese ma che pecca nel suo schema di fondo, a volte meccanico, come l’attrazione, e ripetitivo, con personaggi meno rimarcabili rispetto alla ben famosa saga dei Pirati.