Da padre a figlio: Jason Reitman prende le redini del franchise Ghostbusters, lanciato da suo padre, Ivan. E lo fa nei migliori dei modi rendendo orgolioso il padre e i suoi fan con un film per famiglie, divertente, dolce e inquietante che raccoglie con orgoglio l’eredità di Ghostbusters.
Ecco la recensione di Ghostbusters Legacy. Possiamo dirlo… gli acchiappafantasmi son tornati!
Dopo oltre un anno di ritardo sulla programmazione a causa della pandemia, Ghostbusters: Legacy è finalmente arrivato nei cinema. Il film più recente della saga è un sequel diretto di Ghostbusters 2, uscito più di 30 anni fa. Il suo regista e co-sceneggiatore, Jason Reitman, è il figlio di Ivan Reitman, che ha diretto sia l'originale Ghostbusters del 1984 che il sequel del 1989. Come tanti altri franchise in questi tempi, il nuovo film verte su una sorta di passaggio di consegne da una vecchia ad una nuova generazione. Ma da' rilevanza anche alla nostalgia che i fan di vecchia data possono provare per la storia originale. Un po' l'effetto che ha fatto a me. Non ero ancora nato quando uscirono i primi due film, ma sin da piccolo sono stato affascinato dal mondo degli Acchiappafantasmi. Devo ammettere che prima di entrare in sala ero abbastanza scettico. Mi sono ricreduto. Altroché se mi sono ricreduto!
LA TRAMA
Un passaggio generazionale
Ghostbusters: Legacy segue Callie (Carrie Coon di The Leftovers) e i suoi figli Trevor (Finn Wolfhard di Stranger Things) e Phoebe (Mckenna Grace), trasferirsi dalla loro vita in città a una fattoria in rovina nel mezzo del nulla. Summerville è infatti la cittadina dove il padre di Callie si era isolato, e poi deceduto. A quanto pare, l’uomo era Egon Spengler, l’ex Ghostbuster originariamente interpretato da Harold Ramis. Il film nel complesso è un toccante tributo a Ramis, co-sceneggiatore e co-protagonista dei film originali, scomparso nel 2014.
Nella cittadina iniziano a manifestarsi fenomeni alquanto strani: su tutte una forte attività sismica, apparentemente non collegata a nessun movimento geologico. All’interno della casa, in un laboratorio sotterraneo, Egon ha lasciato centinaia di strumenti, gadget e accessori dei vecchi acchiappafantasmi. Tutti strumenti che solleticano la curiosità della piccola Phoebe, genietta di casa. La ragazza porta a scuola uno di questi strani marchingegni, sorprendendo Mr. Grooberson, il suo insegnante. L’uomo le rivela che quello strumento così misterioso, altro non è che una copia perfetta di una trappola per fantasmi e, convinto che i sismi siano riconducibili ad attività paranormali, racconta a Phoebe di come New York, invasa negli anni ’80 dagli spiriti, sia stata messa in salvo da un team di Acchiappafantasmi. La trappola non è affatto una copia, è tutto vero! Trevor e Phoebe, seguono così le orme di un passato fino a poco prima sconosciuto, improvvisandosi cacciatori di fantasmi…
GUARDA ADESSO
Durata 125 min
Regia Jason Reitman
Cast
Mckenna Grace: Phoebe Spengler
Finn Wolfhard: Trevor Spengler
Carrie Coon: Callie Spengler
Paul Rudd: Gary Grooberson
Logan Kim: Podcast
LA RECENSIONE
Il caro effetto nostalgia
Ghostbusters: Legacy assume il classico aspetto che può avere una storia di Ghostbusters. È un viaggio nostalgico e un passaggio generazionale un po’ come Star Wars: Il Risveglio della Forza. Legacy elude infatti le peggiori trappole nostalgiche facendo dei ragazzini i suoi personaggi principali. Trevor e Phoebe non idolatrano i vecchi Ghostbusters – giusto a malapena ne hanno sentito parlare – il che lascia l’entusiasmo limitato a noi, fan in sala. La nuova generazione in questo caso ha carisma, i nuovi ragazzi mantengono vivo il film!
I momenti di nostalgia sono disseminati dappertutto e i riferimenti sono per lo più innocui fan service. Nonostante abbia notato che a volte la telecamera si soffermi troppo a lungo su uno o due oggetti di scena del film originale. Ma va benissimo così! 😉
Nel fim non c’è alcun tentativo di formare una nuova squadra di Acchiappafantasmi o di riconquistare la magia e la chimica delle stelle originali. Reitman si concentra sulla costruzione di personaggi forti – qualcosa in cui eccelleva anche nei suoi film precedenti, come Tra le nuvole e Juno – portandoli nel mondo di Ghostbusters. Piuttosto che un’opera di reboot, Legacy è più un’espansione dell’universo e dei limiti che definiscono ciò che può essere un film di Ghostbusters. Questo film ci dice infatti che una storia di Ghostbusters può riguardare anche i bambini. Piuttosto che una commedia spiritosa come le prime due pellicole, Ghostbusters: Legacy è più simile a un film pieno di avventure adolescenziali, alla Stranger Things.
IN CONCLUSIONE
Nonostante la sua enfasi sui nuovi giovani personaggi, Ghostbusters: Legacy è ancora pieno di battute e riferimenti per i film originali della serie. Ci sono dozzine di piccoli momenti apertamente progettati per far esultare i fan sfegatati di Ghostbusters. Cosa che ho fatto! Ma la cosa più eccitante del film è la facilità con cui viene accolta una nuova generazione di bambini nel mondo di Ghostbusters, sia sullo schermo che fuori. Sono tanti gli omaggi che Jason Reitman ha reso alla serie di suo padre, ma i nuovi personaggi hanno un animo ed uno spirito unico, molto più vicino allo stile cinematografico intimo e personale di Jason.
Concludo con una piccola citazione alla saga:
"Se c’è qualcosa di strano nel tuo quartiere chi chiamerai? Ghostbusters!"
Il voto di Cinefily