I brividi per quest’estate 2022 arrivano dalla Svezia. La coppia di registi formata da Tord Danielsson e Oskar Mellander, infatti, porta nei nostri cinema “The Other Side”, pluripremiato horror basato su una storia vera (noto anche col titolo “The Evil Next Door”) con protagonisti Dilan Gwyn, Linus Wahlgren e il giovanissimo Eddie Eriksson Dominguez.
Era da molto tempo che nelle nostre sale non assistevamo ad un film di questo genere, uno di quelli che fanno saltare dalla poltrona e Danielsson e Mellander, dopo aver conquistato la madrepatria, si apprestano a vedere le reazioni del pubblico italiano. Sono stati proprio loro, in un’intervista di qualche tempo fa, a raccontare qual è la storia vera da cui hanno tratto spunto per la pellicola:
Un paio di anni fa abbiamo conosciuto una famiglia che sosteneva di aver vissuto qualcosa di molto spaventoso e inspiegabile nel 2014. La famiglia sostiene che un demone ha cercato di catturare il loro bambino. Tutto è iniziato con il loro trasferimento in una nuova casa. Il demone ha fatto in modo che la madre della famiglia fosse accusata dal marito di essere responsabile di alcune ferite riportate dal loro bambino, ma quando il marito ha vissuto situazioni che non potevano essere spiegate, è arrivato a credere che “qualcosa” stesse perseguitando la sua famiglia. Questa famiglia desidera rimanere anonima.
Curiosi eh? Beh, se volete vederlo allora andate al cinema, dal 9 giugno, ma prima leggete la nostra recensione!
LA TRAMA
The Other Side, il pluripremiato horror svedese cita i grandi classici ma non ha identità
La giovane Shirin (Dilan Gwyn) si è appena trasferita in una villa bifamiliare con il compagno Fredrik (Linus Wahlgren) e il piccolo Lucas (Eddie Eriksson Dominguez), figlio di Fredrik. Tutto sembra perfetto per iniziare una nuova vita insieme, ma si sa ogni casa nasconde un segreto, che sia in soffitta o in cantina, gli incubi più inquietanti si nascondono nei posti più bui e spesso anche nelle zone d’ombra della nostra mente. E così, quando Fredrik parte per lavoro lasciando a casa suo figlio con la sua nuova mamma, accade qualcosa: strani rumori sembrano provenire dalla parte disabitata della villa. Chi o cosa si nasconde nel buio?
LA RECENSIONE
Un pot-pourri di citazioni senza identità
Dopo aver visto “The Other Side”, la sensazione è quella di aver assistito ad un pot-pourri di citazioni e “omaggi” ai classici horror recenti e non, ma senza un’identità ben precisa e distaccata che poi da l’impronta originale al progetto. Le case stregate, gli amici immaginari, le presenze nel buio, palloni che rotolano, richiami dalla soffitta sono temi di cult come “Amityville Horror”(1979), “Shining”(1980), “Poltergeist”(1982) fino a “Babadook”(2014) e a tutta la serie di “Insidious” e “The Conjuring”, con James Wan re mida del genere ormai da un bel po’ di tempo. Tuttavia, Danielsson e Mellander hanno saputo costruire un’impalcatura registica di tutto rispetto, limitando l’uso degli effetti speciali e dalla CGI e puntando sulla suspense pura, giocando sul filo sottile che divide il soprannaturale e la coercizione psicologica, anche se sembra non bastare.
90 minuti d’ansia ben calibrati
Chi si nasconde dall’altra parte e cosa vuole? Questi sono gli interrogativi principali del film, in un crescendo di tensione che si snoda lungo 90 minuti di ansia ben calibrati. Il male si fa strada lentamente prima nel cuore e nell’anima del piccolo malcapitato, ne guadagna subdolamente la fiducia per poi scagliarsi contro gli adulti, soprattutto contro la povera Shirin/Dilan Gwyn che si pone come scudo tra i due mondi, mettendo a repentaglio la propria vita, pur non essenso la mamma di Lucas. E’ proprio la Gwyn l’attrice più nota del film e che i cinefili più attenti ricorderanno anche per la serie tv “Da Vinci’s Demons” e per i film “Dracula Untold”, “Il convento – Heretiks” e “Red Snake”. Linus Wahlgren, invece, è molto noto in patria per la partecipazione a molte serie tv di successo mentre nei panni del “mostro” del film c’è il fantastico Troy James, noto per le sue interpretazioni di altri personaggi terrificanti in pellicole come “The Void – Il vuoto”, “Hellboy”, “Scary Stories to Tell in the Dark” e “La fiera delle illusioni – Nightmare Alley”. Ora, onestamente non ce la sentiamo di bocciare in maniera irreversibile “The Other Side” dandogli una sola stella. I due registi (e sceneggiatori) hanno dimostrato molto coraggio nel lanciarsi in un genere che ormai sembra aver raccontato tutto, riscuotendo molto successo in Svezia, anche al botteghino, e portando a casa due prestigiosi Guldbagge Awards. E’ vero che lo script poteva decisamente contenere degli “switch” più originali e un finale meno prevedibile ma, cari lettori, godiamoci semplicemente questa botta di adrenalina post-pandemia perché, tra l’altro, di James Wan ce n’è uno e, al momento, non sembrano esserci eredi.
Il voto di Cinefily