Il finlandese Taneli Mustonen sbarca nelle sale con “The Twin – L’altro volto del male”, sesto lungometraggio dopo il successo al botteghino di “Lake Bodom” e “The Renovation”. Il regista ha assoldato la bravissima Teresa Palmer, Steven Cree e il piccolo Tristan Ruggeri per riportarci nel suo bellissimo Paese, ricco di leggende pagane e di paesaggi mozzafiato, per raccontarci un’altra storia horror divisa tra paura e dramma psicologico, con un lutto da elaborare e un ambiente circostante che di certi non aiuterà la protagonista. La pellicola è al cinema dal 20 luglio, quindi se volete sentire i classici “brividi d’estate”, allora correte ad acquistare il vostro biglietto.
LA TRAMA
The Twin – L’altro volto del male: il mix di horror puro e dramma psicologico è un’occasione sprecata
Rachel (Teresa Palmer) e suo marito Anthony (Steven Cree), a seguito di un tremendo incidente che ha causato la morte di Nathan (Tristan Ruggeri) uno dei loro gemelli, decidono di lasciare gli Stati Uniti per trasferirsi in Finlandia col piccolo sopravvissuto, Elliott (sempre Ruggeri) nella speranza di costruirsi una nuova vita. Rachel, però, inizierà a fare i conti con qualcosa di inquietante che sembra essersi impadronito di suo figlio e, ad esasperare la situazione, ci si metteranno anche le difficoltà ad ambientarsi e i segreti della pazza del villaggio, una certa Helen (Barbara Marten) che le dirà di conoscere dei fatti segreti legati alla morte di suo figlio Nathan. Da quel momento, la vita della donna prenderà una svolta inquietante e, man mano, la verità su suo figlio e sulle forze malvagie di quel posto verrà prepotentemente a galla.
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Durata 109 min
Regia Taneli Mustonen
Cast
Teresa Palmer: Rachel
Tristan Ruggeri: Elliot / Nathan
Steven Cree: Anthony
Barbara Marten: Helen
LA RECENSIONE
Il mix di horror puro e dramma psicologico profondo
Mustonen è un appassionato e un grande conoscitore del cinema horror. Lo si vede dai vari “richiami” e citazioni ai film di M. Night Shyamalan, al cult “Rosemary’s Baby”(1968), al meraviglioso “Midsommar – Il villaggio dei dannati”(2019), al recente “Us – Noi”(2019) del Re Mida Jordan Peele e al tema del doppio (Doppelgänger), tanto caro al genere quanto sfruttato in mille modi. A trovare la chiave adatta a raccontare questa sua storia (il regista ha scritto anche la sceneggiatura a quattro mani con Aleksi Hyvarinen) lo hanno aiutato le campagne finlandesi e la bravura veramente impressionante della Palmer. Il paesino di origine del marito della protagonista è l’ambientazione ideale per un horror con paesaggi immensi, spazi enormi e sconfinati ma, al tempo stesso, assolati, cupi, inquietanti e potenzialmente custodi di mille segreti e insidie che si nascondono tra le piccole case e tra i boschi. Diviso tra puro horror e profondo dramma psicologico e interiore, “The Twin” si apre con la volontà di elaborare il lutto, di proteggere quel che rimane della propria famiglia in maniera esasperata e quasi maniacale, ma tutto ciò diventa un boomerang che intrappolerà la protagonista nei suoi stessi incubi. Infatti, è stato proprio il regista a dichiarare quanto segue:
Il film, nel suo nucleo è una storia su come il vivere nella negazione possa alla fine schiacciarti, di come proteggere i proprio cari possa finire per far loro più male. La prigione più distruttiva è quella che costruisci intorno a te stesso eppure, al suo interno, puoi ancora essere felice.
Il talento immenso di Teresa Palmer, colonna portante del film
Il declino di Rachel/Teresa Palmer inizia quando Helen (Barbara Marten), la folle del villaggio le confida di avere dei segreti da dirle sulla morte del suo gemello ed è da quel momento che il film diventa un po’ più didascalico, aprendosi alle tematiche delle sette sataniche, delle leggende del posto e possessioni varie che distolgono dall’incipit per abbracciare una deriva che forse occupa troppo spazio ed è raccontata in maniera un tantino confusa. La Palmer, che abbiamo già avuto modo di ammirare ne “La Battaglia di Hacksaw Ridge”, “Warm Bodies” e “Lights Out – Terrore nel buio”, offre una performance da 10 e lode. L’attrice si prende carico di tutto lo script grazie alla sua forza drammatica, mimica facciale e gestualità che fanno convergere su di lei l’attenzione fin dai primi minuti, facendoci mettere da parte il marito semi sprovveduto e contento di essere tornato a casa e perfino il figlio sopravvissuto e potenzialmente posseduto dal fratellino da qualche altra strana forza sovrannaturale. É la Palmer che si dispera, urla, fa incubi, vuole scoprire e che con le sue angosce ci porta verso lo switch finale.
IN CONCLUSIONE
Un finale spiazzante ma non per i cinefili amanti dell’horror
Ecco, proprio la sequenza conclusiva, seppur spiazzando lo spettatore, non riesce a dare l’effetto “wow” ai cinefili più attenti e appassionati del genere che noteranno sicuramente dei pericolosi “richiami” ad altre pellicole ma comunque adatti e coerenti all’imprinting che il regista ha voluto dare fin dall’inizio a tutto il progetto. “The Twin – L’altro volto del male” non resterà sicuramente negli annali del cinema horror, però offre 109 minuti godibili, con spunti interessanti forse non gestiti bene, quasi come una tela dipinta male e in fretta, con un ritmo che rallenta esageratamente nella seconda parte. Peccato perché fotografia, montaggio e scelte attoriali sono al top, ma a volte non bastano.
Il voto di Cinefily