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Fin dall'alba dei tempi, l'impostazione della nostra società ha visto le donne cedere ai desideri degli uomini. Gli uomini hanno spesso manipolato e spezzato le donne per il loro piacere e per il loro guadagno. La premessa è fortissima e nel debutto assolutamente da non perdere della regista Molly Manning Walker "How To Have Sex", ci troviamo di fronte alla realtà di questi impulsi e a come gli uomini continuino a tradire le donne in questo modo. Ecco la recensione del film vincitore di Un Certain Regard alla 76edizione del Festival di Cannes.

LA TRAMA

Il lato oscuro del divertimento

“How to Have Sex” segue Tara, interpretata da Mia McKenna-Bruce, una ragazza inglese di 16 anni che va in Grecia per una sorta di rito di passaggio verso la maturità. Lei e due delle sue migliori amiche si chiudono in un motel economico investendo tutto il loro tempo e i loro soldi tra alcol e nuove conoscenze. Ma quando le ragazze incontrano un gruppo di ragazzi dell’Inghilterra del Nord che sembrano troppo belli per essere veri, la vacanza prende una strada oscura, piena di dolore, confusione e rimpianti travestiti da divertimento.

INFO & CAST
Anno 2023
Durata 98 min
Regia Molly Manning Walker

 

Cast
Mia McKenna-Bruce
Lara Peake
Shaun Thomas
Samuel Bottomley
Enva Lewis
Laura Ambler

LA RECENSIONE

Molly Manning Walker fa un eccezionale debutto alla regia con un potente dramma adolescenziale

Fin dal primo momento, è facile rimanere colpiti dall’unicità del mondo che la Walker crea sullo schermo. È completamente sviluppato con una personalità e una sfumatura fedele alla cultura delle feste per cui è conosciuta la gioventù del Regno Unito. Pensate alle feste di Magaluf, Mykonos o Ibiza: siamo esattamente qui! Il film è così unico proprio perché legato a quella particolare cultura giovanile inglese – il rituale pre-Sixth Form di trascorrere una vacanza chiassosa su un’isola festaiola – che non è stata ancora realmente coperta nel cinema indipendente prima d’ora, e certamente non in un film di questo livello. Pare evidente come la Walker lo conosca bene e abbia – molto probabilmente – vissuto le cose pazze descritte nel film. Non è difficile immergersi all’interno di questo contesto, tanto pazzo quanto autentico.

La sceneggiatrice e regista cattura abilmente sia il senso di ottimistica fantasia che i giovani hanno mentre iniziano il loro percorso di crescita, sia la cupa prigione dell’isolamento che arriva quando una tragedia inaspettata incendia la speranza che vive in loro.

Recensione di How to have sex

Di tutto il giovane cast è senza dubbio la talentuosa Mia McKenna-Bruce ad attirare l'attenzione

L’attrice – che già ha un curriculum di tutto rispetto, anche se composto principalmente da progetti appoggiati dalla BBC che non hanno fatto troppo successo in America – è una rivelazione assoluta in ogni singolo momento del film. Tra momenti di gioia, sconfitta e quasi distruzione, Mia riesce a condurti tra i pensieri della sua testa mentre gli eventi del viaggio si svolgono. Esprime i suoi pensieri sul viso in modo sincero, soprattutto per una ragazza di 16 anni, ed è davvero straziante vederla crollare mentre il film si avvicina al suo finale. La McKenna-Bruce è sicuramente una delle rivelazioni di questo Festival, e sarebbe un peccato se lei – e il film stesso – non esplodessero a seguito della sua formidabile interpretazione.

IN CONCLUSIONE

Un'assoluta rivelazione

“How To Have Sex” potrebbe benissimo essere un film tratto da una storia realmente accaduta, il suo studio sui personaggi è autentico e tragico allo stesso tempo. La sua colonna sonora pulsante e le immagini da discoteca mostrano fedelmente al pubblico la verità su situazioni come quella che si sviluppa nel corso della storia. In definitiva non è assolutamente un caso che il primo film di Molly Manning Walker abbia vinto uno dei più importanti Festival internazionali, Un Certain Regard. Brava Molly, chapeau!

Il voto di Cinefily

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