Skip to main content

Per gli amanti degli horror, l’attesa è finita. Dal 6 settembre sbarca nei nostri cinema “The Nun II”, diretto dallo statunitense Michael Chaves. Nono film della fortunatissima serie di “The Conjuring” e sequel di “The Nun – La vocazione del male”, diretto da Corin Hardy, uscito nel 2018, dal trailer questo secondo capitolo sembra spingere ancora di più sull’acceleratore dell’angoscia per regalarci due ore di suspense, contando sulla ormai celebre furia della suora demoniaca che è tornata a vendicarsi. Siete pronti quindi? Prima di andare al cinema, però, leggete la nostra recensione e fateci sapere, poi, cosa ne pensate.

https://www.youtube.com/watch?v=m4pGowXF4I8&ab_channel=WarnerBros.Italia
LA TRAMA

Chi si salverà questa volta?

1956 – Francia. Un prete viene assassinato. Un male si sta diffondendo. Il sequel del film campione d’incassi segue le vicende di Suor Irene, quando viene a trovarsi nuovamente faccia a faccia con Valak, la suora demoniaca, che tornerà a tormentare le sue inconsapevoli e innocenti vittime con ancora più furia. 

GUARDA IN STREAMING
INFO & CAST
Anno 2023
Durata 110 min
Regia Michael Chaves

 

Cast
Taissa Farmiga: Suor Irene
Jonas Bloquet: Maurice “Francese” Theriault
Storm Reid: Suor Debra
Anna Popplewell: Kate
Bonnie Aarons: Valak, la suora demoniaca

LA RECENSIONE

Prova superata, ma con troppi intoppi

Il demone più oscuro e pauroso degli horror degli ultimi anni è tornato. Dopo “The Nun – La vocazione del male”, del 2018, che riuscì a guadagnare circa 366 milioni di dollari, quindi più di qualsiasi altro capitolo della saga di “The Conjuring” e degli spin-off ad essa legati. I produttori del sequel sono sempre James Wan e Peter Safran ma in cabina di regia non c’è più Corin Hardy, bensì Michael Chaves, già director de “La Llorona” e “The Conjuring 3 – Per ordine del diavolo”, che non fecero faville al botteghino. Grandissime aspettative gravavano sulle sue spalle e diciamo che la prova è stata superata, ma non senza qualche intoppo di troppo. Il regista c’immerge subito nella nuova location, ossia un collegio femminile in Francia, a Tarascon (Il primo film era ambientato nel Monastero di Carta, in Romania), dove Suor Irene (Taissa Farmiga) e Il “Francese” Maurice (Jonas Bloquet) si ritroveranno a lottare di nuovo contro Valak (Bonnie Arons), tornata a tormentare i preti e le suore dell’istituto, quattro anni dopo i fatti accaduti nel primo capitolo. Chaves parte subito in quarta, con un’angosciante scena iniziale che porterà alla tremenda morte di un prete del collegio. Da qui si snoda l’indagine, vengono inseriti i nuovi personaggi di Suor Debra (Storm Read), Kate (Anna Popplewell) e della piccola Sophie (Katelyn Rose Downey), vittime della furia di Valak, ma è proprio dalla seconda parte in poi che sorgono alcuni problemi.

Recensione di The Nun II

Troppo didascalismo a discapito del puro horror

Chaves ha scelto benissimo il direttore della fotografia, cioè Tristan Nyby e quello del montaggio, il bravissimo Gregory Plotkin. Le atmosfere gotiche si fanno ancora più cupe, angoscianti e delineate in maniera impeccabile. L’ira e le apparizioni di Valak (applausi a Bonnie Arons che solo con gli occhi ci fa perdere il sonno per mesi) sono sempre velocissime e impressionanti, incorniciate dalle musiche del grande Marco Beltrami, e le origini del suo personaggio sono approfondite di più (finalmente). Ma cosa c’è allora che non va? Beh, in poche parole si tratta della sceneggiatura di Ian Goldberg, Richard Naing e Akela Cooper. In questo capitolo, ci sono troppe sequenze inutilmente didascaliche, si dà molta importanza alle “spiegazioni”, che rallentano il ritmo della pellicola, facendo disperdere ciò che di buono si è realizzato visivamente. Ottime sono, oltre alla scena iniziale, quelle del “richiamo” di Valak di altri demoni, della sua potenza che è decisamente aumentata, della sua apparizione tra le pagine delle riviste mosse dal vento, degli incontri/scontri con Suor Irene e della “battaglia finale”, che piacerà tantissimo agli amanti del franchise. La voglia di dare spazio a tutti i personaggi e limitare il numero delle scene veramente “paurose” (che comunque ci sono eh), però, fa spostare l’asse dell’attenzione dello spettatore in molti punti, lo confonde e lo lascia alla fine pieno di interrogativi aperti e che non sappiamo se saranno approfonditi in altri film. Tuttavia, nuove connessioni tra Valak e Suor Irene ci sono e sono interessantissime; il plot è più strutturato e concreto; l’azione e la violenza della suora demoniaca sono aumentate a dismisura (forse troppo? A un certo punto sembra di essere su un set Marvel o DC!); però la componente puramente horror, quella che ci ha fatto appassionare al personaggio e al franchise, poteva essere portata ad un livello decisamente superiore.

IN CONCLUSIONE

Meglio il primo o il secondo capitolo?
Se la domanda è: ma questo secondo capitolo, in definitiva, è migliore del primo? Noi rispondiamo – riassumendo - si, per estetica, azione, caratterizzazione dei personaggi, fotografia eccellente, regia di Chaves impeccabile, scenografie grandiose ed epiche, ma gli appassionati del “salto dalla poltrona” e delle “mani sugli occhi” avranno qualcosa da ridire. Ah, dimenticavamo di dirvi che non dovete assolutamente perdere la scena mid-credit molto molto interessante, ma non vogliamo dirvi neanche mezza parola in merito per non rovinarvi la sorpresa.

Il voto di Cinefily

Ti è piaciuto l'articolo? Lascia un commento!