“Venom: The Last Dance” è scritto, diretto e co-prodotto da Kelly Marcel. Basato sull’amatissimo personaggio di Venom, della Marvel Comics, è il quinto film del Sony’s Spider-Man Universe, il sequel di Venom – La furia di Carnage (2021) e l’ultimo capitolo della trilogia cinematografica dedicata al personaggio. Nella pellicola, Eddie (Tom Hardy) e Venom sono in fuga e dovranno prendere una decisione che cambierà per sempre il loro destino. Il film è uscito nelle nostre sale il 24 ottobre e di seguito trovate la nostra recensione senza spoiler.
LA TRAMA
L'ultimo ballo di Eddie e Venom
Eddie e Venom sono in fuga. Mentre il cerchio si stringe attorno a loro e sono braccati dalla polizia e da un’orda di alieni che vogliono eliminarli per sempre, i due protagonisti sono costretti a prendere una decisione sconvolgente che farà calare il sipario sul loro “ultimo ballo”.
INFO & CAST
Durata 109 min
Regia Kelly Marcel
Cast
Tom Hardy: Eddie Brock/Venom
Chiwetel Ejiofor: Rex Strickland
Juno Temple: Dr. Payne/Agony
Andy Serkis: Knull
Stephen Graham: Patrick Mulligan/Toxin
LA RECENSIONE
Tutto quello che ci aspettiamo da un film su Venom
Questo terzo capitolo riprende esattamente da dove ci aveva lasciato il secondo, ovvero “Venom: La furia di Carnage”(2021). Eddie Brock (Tom Hardy) – nella scena finale dopo i titoli di coda – veniva trasportato in un universo parallelo esotico e apparentemente tranquillo. Qui, un barista gli parlava di Thanos mentre lui era visibilmente ubriaco. Ora, nei primi minuti verrà di nuovo riportato alla “contemporaneità” tramite il solito portale e subito dovrà rimettersi a scappare perché la polizia e alcuni militari sono sulle sue tracce. Intendiamoci, questo terzo film vi fornirà tutto quello che vi aspettate dalle pellicole di Venom: è una commedia slapstick, un buddy-movie, uno sci-fi un tantino demenziale dove la trama e i personaggi secondari, a nostro avviso, contano veramente poco. La regista Kelly Marcel spinge poco sull’acceleratore ma perché semplicemente non ne ha bisogno. Infatti, in 109 minuti, trascorsi personalmente ad aspettare soprattutto l’arrivo del misterioso Knull (Andy Serkis), ci sono fughe surreali, animali che si “venomizzano” (si, non solo il cavallo ma non vi vogliamo rovinare la sorpresa!), una sgangherata famiglia di studiosi di UFO che attua piani assurdi, una potente creatura aliena apparentemente invincibile e altri simbionti inviati proprio da Knull per distruggere Venom affinché lui possa tornare al potere.
Tom Hardy è il fulcro dell’intero giocattolone
Fulcro dell’intero giocattolone è Tom Hardy, sempre bravissimo ed esilarante nelle gag comiche col suo sgangherato simbionte. Per tutta la durata della pellicola non perde un colpo e mette totalmente in ombra Juno Temple nei panni della Dottoressa Payne/Agony, Stephen Graham – Patrick Mulligan/Toxin Chiwetel Ejiofor/Rex Strickland e lo stesso Knull. La noia non esiste, l’introspezione è sconosciuta e i personaggi secondari non sono assolutamente sviluppati, però la forza di questi tre film risiede proprio nel fatto di essere così magnetici visivamente da farci dimenticare questi elementi. La sceneggiatura ha dei buchi enormi ma alla fine ci bastano poche scene cult (le trasformazioni di Venom, le fughe dai militari e le lotte con gli alieni, la tappa a Las Vegas, il finale top) per convincerci di non aver sprecato i soldi del biglietto.
Poco spazio dedicato al grande Knull
Gli effetti speciali sono fondamentali per la riuscita di questo tipo di pellicola e, dunque, David Lee si è dato da fare per non deludere le aspettative dei fan del personaggio. Il risultato è eccezionale, anche se nel secondo capitolo notavamo un po' più di cura dei dettagli (soprattutto nelle scene di mutazione, ma forse è solo una nostra impressione). Le musiche di Dan Deacon includono pezzi dei Queen e degli ABBA, quindi, non potranno non piacervi e la fotografia di Fabian Wagner è da folli. Cosa ci ha deluso maggiormente? Ufff, non vorremmo dirvelo ma, in realtà, è il pochissimo spazio dedicato a Knull che speriamo si rifaccia vivo, in qualche modo, perché è veramente fatto bene e sarebbe un peccato se sparisse nel nulla. Vi confermiamo che ci sono ben due scene dopo i titoli di coda, quindi, come al solito, abbiate pazienza e rimanete incollati alla poltrona. Qualche spoiler? No dai, non ce la sentiamo.
Il voto di Cinefily