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“Nosferatu” è uno dei film più attesi del 2025. Scritto, diretto e co-prodotto da Robert Eggers, nel cast ci sono Il cast Nicholas Hoult, Lily-Rose Depp, Aaron Taylor-Johnson, Willem Dafoe e Bill Skarsgård nel ruolo del Conte Orlok. Si tratta del remake del classico film muto “Nosferatu il vampiro”(1922), che a sua volta è un adattamento del romanzo “Dracula”(1897), di Bram Stoker. La pellicola racconta la storia dell’ossessione tra una giovane donna, Ellen Hutter e suo marito, Thomas Hutter, e il vampiro che la perseguita, il conte Orlok. Noi l’abbiamo già visto per voi e prima di andare al cinema leggete la nostra recensione senza spoiler.

LA TRAMA

Thomas, Ellen e Orlok, una storia di angoscia e sangue

La pellicola è ambientata in Germania nel 1838 e segue la storia di Thomas Hutter e sua moglie Ellen, una coppia che vive felicemente nella città di Wisborg. Hutter lavora per Knock, un agente immobiliare che lo manda sulle montagne della Transilvania per finalizzare la vendita di una tenuta con il Conte Orlok. Dopo un viaggio pieno di esperienze agghiaccianti per chiudere l’affare, Hutter, viene ricevuto dall’inquietante Conte Orlok e scopre il segno delle zanne sul suo petto. Presto capirà che il Conte, in realtà, è un vampiro.

INFO & CAST
Anno 2024
Durata 132 min
Regia Robert Eggers

Cast
Bill Skarsgard: Conte Orlok/Nosferatu
Nicholas Hoult: Thomas Hutter
Lily-Rose Depp: Ellen Hutter
Aaron Taylor-Johnson: Friedrich Harding
Willem Dafoe: Professor Albin Eberhart Von Franz

LA RECENSIONE

Il Conte Orlok di Eggers è il simbolo del male più puro aperto a mille metafore

Solo Eggers poteva osare l’inosabile, ossia riprendere il cult muto del 1922 di Murnau e farlo rivivere sul grande schermo dandogli la sua inconfondibile impronta. Il suo “Nosferatu” non può essere considerato un vero e proprio remake, ma piuttosto un reboot della storia del vampiro. Quello di Murnau diventava quasi un eroe romantico invece Eggers – autore anche della sceneggiatura – lo rende per quello che è, ovvero un demone terribile, dall’aspetto orripilante e pauroso, il male puro che s’impossessa dell’anima di Ellen, moglie di Thomas, da usare come tramite per poter, in qualche modo, tornare “alla luce” ed esistere nuovamente. Naturalmente, a farne le spese sarà proprio la donna, che posseduta dal male inizierà a dannarsi come Linda Blair ne “L’esorcista”. Attorno alla coppia si snodano le vicende dei ricchi coniugi Harding (Aaron Taylor-Johnson ed Emma Corrin) e dal professor Albin Eberhart Von Franz (Willem Dafoe, al terzo film con Eggers). Le loro storia s’incastrano in un gioco macabro di ombre e ossessioni ed Eggers è straordinario nel tenerci incollati alla poltrona per tantissimi minuti prima che l’angoscia esploda, proprio come aveva già fatto con i bellissimi “The Witch” e “The Lighthouse”.

Nosferatu, parassita che deve nutrirsi dell’anima altrui per averne una propria

Il capolavoro espressionista di F. W. Murnau presentava una natura ostile, col più forte che si nutre del più debole, andava oltre i concetti morali di colpa e rimorso e gli era stata affibbiata anche una forte connotazione politica col vampiro simbolo dell’oscurantismo e della dittatura. Naturalmente c’era anche l’ambito della sessualità, all’epoca tabù assoluto, che veniva rappresentato con tutta la sua violenza ma quasi come sacrificio della donna per salvare la società dalla peste e, quindi, per sedare il male. Eggers riprende a grandi linee le tematiche principali, dipingendo Nosferatu come simbolo di decadenza, del male, di infido “padrone” mascherato da affarista, dittatore dell’anima senza scrupoli, una creatura spettrale che deve nutrirsi dell’anima altrui per riaverne una propria, aspetti aperti a mille metafore sociali e politiche. Il regista si regala anche un finale diverso che, però noi, innamorati del suo tocco, accettiamo senza batter ciglio.

Eggers si conferma uno dei registi più eleganti e perfezionisti del cinema contemporaneo

Eggers è uno dei registi più eleganti e perfezionisti del cinema contemporaneo e, infatti, anche in “Nosferatu” da prova di tutte le sue meravigliose abilità, saziando la nostra fame cinefila. La fotografia glaciale, bluastra, fredda, che diventa man mano grigia e poi in bianco e nero, di Jarin Blaschke mentre le musiche di Robin Carolan, verso la fine, rispecchiano l’atmosfera funerea dei momenti di climax in maniera magistrale. I costumi di Linda Muir e il trucco di Emily Barker sono semplicemente da Oscar così come le scenografie di Craig Lathrop. Gli effetti speciali di Pavel Sagner e Angela Barson non sono mai esagerati o invasivi e lasciano campo libero dall’interpretazione di Bill Skarsgard che nei panni del Conte Orlok/Nosferatu aggiunge una perla in più al suo sfavillante curriculum cinematografico, confermandosi come uno degli istrioni più talentuosi di sempre.

Il voto di Cinefily

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