L’attesissimo “Captain America: Brave New World”, diretto da Julius Onah, è nelle sale dal 12 febbraio. La pellicola è basata sul personaggio di Sam Wilson di Marvel Comics ed è il 35º film del Marvel Cinematic Universe. Tutti sapranno che si tratta del sequel di “Captain America: Civil War”(2016) e la continuazione della miniserie tv “The Falcon and the Winter Soldier”(2021). Protagonista è Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain America ma nel cast sono ci sono anche Danny Ramirez, Shira Haas, Xosha Roquemore, Carl Lumbly, Giancarlo Esposito, Liv Tyler, Tim Blake Nelson e Harrison Ford. Noi l'abbiamo visto per voi e adesso non vi resta che leggere la nostra recensione senza spoiler prima di andare al cinema.
LA TRAMA
Captain America e Falcon tra complotti internazionali e forze oscure
Dopo gli eventi di The Falcon and the Winter Soldier (2021), Sam Wilson incontra il neoeletto presidente degli Stati Uniti Thaddeus “Thunderbolt” Ross (Harrison Ford), e si ritrova nel bel mezzo di un attentato alla Casa Bianca e di incidente internazionale col Giappone, accompagnato da Falcon (Danny Ramirez). Dovrà scoprire le ragioni di un efferato complotto globale e sventare una guerra tra USA e Giappone per il controllo di un’isola comparsa proprio tra India e Giappone, a seguito dell’emersione del Celestiale (visto in “The Eternals”), piena di giacimenti di adamantio.
INFO & CAST
Durata 118 min
Regia Julius Onah
Cast
Anthony Mackie: Sam Wilson/Captain America
Danny Ramirez: Joaquin Torres/Falcon
Giancarlo Esposito: Sidewinder
Tim Blake Nelson: Samuel Sterns/Capo
Harrison Ford: Thaddeus Ross/Hulk Rosso
LA RECENSIONE
Scene al fulmicotone ed eventi legati all'Incredibile Hulk del 2008
Erano veramente altissime le aspettative su questo film e sulla regia di Julios Onah, anche perché la gestazione non è stata affatto facile. I cinefili più attenti già sapranno che sono state girate delle scene aggiuntive ed effettuati dei tagli, proprio perché i primi screening non erano piaciuti. Tuttavia, la sceneggiatura scritta dal regista con Rob Edwards, Malcolm Spellman, Dalan Musson e Peter Glanz sviluppa una godibile spy story, un thriller politico coi cattivissimi Sidewinder (Giancarlo Esposito) e Samuel Sterns/Capo (Tim Blake Nelson) che daranno filo da torcere al nuovo Capitan America dall’inizio alla fine. Non mancano scene al fulmicotone come quella iniziale, seguita da quella sul Pacifico alla Pearl Harbor, quella sul tetto della Casa Bianca e quella finale contro il temibile e potentissimo Hulk Rosso. Tutto è ricollegato a L’incredibile Hulk del 2008, e nel corso del film capirete il perché.
Anthony Mackie supera la prova più difficile e non ci fa rimpiangere Chris Evans
Non siamo di certo di fronte a blockbuster come “Deadpool & Wolverine” o “Guardiani della Galassia Vol. 3” ma questo Captain America: Brave New World condensa in 118 minuti (durata ottima) momenti action clamorosi grazie ad una CGI perfetta quando riguarda i due protagonisti principali (molto belle le tute e i gadget tecnologici), un po’ meno quando si tratta di Hulk Rosso, ma con le scene di battaglia (non tantissime) in cui il regista riesce a dare il meglio di sé. Lo script gioca con registri seri e ironici e sui dubbi del nostro eroe che, alla fine, non ha super poteri perché non ha assunto alcun siero e non si sente sempre all’altezza della situazione, ma porterà sempre a termine le sue missioni. Anthony Mackie è bravissimo nel ruolo e ci fa appassionare alla sua storia, ci sentiamo coinvolti dai suoi timori e dai suoi dubbi ed è piacevole anche la presenza del suo “aiutante” Danny Ramirez, coraggioso e simpatico Icaro che smorza la tensione nei momenti più catartici. Plauso particolare alle performance di Harrison Ford nei doppi panni del Presidente degli Stati Uniti e di Hulk Rosso (qualche leggero riferimento a Trump?) e anche a Giancarlo Esposito in grandissima forma nei panni di Sidewinder, scienziato e leader della Società dei serpenti. Il personaggio di Samuel Sterns/Capo, interpretato da Tim Blake Nelson, ovvero il biologo cellulare che è stato accidentalmente contaminato dal sangue di Bruce Banner durante gli eventi accaduti ne L’incredibile Hulk (2008), garantendogli un’intelligenza sovrumana, non è molto sviluppato, ma forse lo sarà in qualche altro film in progetto dello stesso Universo. Anche il personaggio Ruth Bat-Seraph, interpretato da Shira Haas, l’ex Vedova Nera israeliana e funzionario di alto rango del governo degli Stati Uniti alla fine non si sa che fine faccia.
IN CONCLUSIONE
Menzione speciale alla fotografia di Kramer Morgenthau che ha compiuto un lavorone eccezionale e un applauso alle musiche di Laura Karpman, perfettamente coerenti con ogni scena. I costumi di Gersha Phillips meriterebbero qualche nomination in una qualsiasi kermesse cinematografica che si rispetti così come le scenografie di Ramsey Avery, divise tra luoghi claustrofobici e ampi spazi aperti. Ma cosa manca quindi a questa 35esima pellicola Marvel? Forse quel classico climax che ci faccia saltare dalla poltrona (eh no, non arriverà neanche nella scena post-credits, ma non vi spoileriamo nulla) e quel ponte, quei dettagli di trama che lo legano (o legheranno) ai film successivi. Insomma, Julius Onah cerca di non strafare e di mantenersi su binari sicuri, anche quando poteva decisamente premere il piede sull’acceleratore più di una volta. Ma si sa, noi fan Marvel non siamo mai contenti.
Il voto di Cinefily