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Ornella Muti festeggia 70 splendidi anni fatti di grandissimi successi in Italia e all’estero. Con gli anni è diventata una delle attrici più iconiche e amate del nostro paese. Circa 90 film, decine di serie tv e la collaborazione con grandissimi registi italiani e internazionali l’hanno resa una delle ultime dive italiane e noi le facciamo i nostri più cari auguri.

Ornella Muti festeggia un traguardo straordinario: 70 anni di vita e una carriera che ha segnato profondamente la storia del cinema italiano e internazionale. Nata il 9 marzo 1955, come Francesca Romana Rivelli, la Muti è cresciuta sotto i riflettori, diventando una delle attrici più iconiche e amate del nostro paese. La sua bellezza magnetica, unita a un talento straordinario, l’ha portata ad essere protagonista in numerosi film, diventando simbolo di fascino ed eleganza, ma anche di forza e versatilità artistica. Più di 90 pellicole, decine di serie tv e la collaborazione con grandissimi registi italiani e internazionali (tra i quali spiccano i nomi di Pedro Masó, Francisco Lara Polop, Mario Camus, Vicente Aranda, Volker Schlöndorff, Mike Hodges, Mike Figgis, Peter Greenaway, Woody Allen, John Landis e Eugene Levy) l’hanno resa una delle ultime dive italiane e noi le facciamo i nostri più cari auguri.

L'esordio al cinema a 14 anni con Damiano Damiani

La Muti è nata a Roma ma il padre (giornalista) è originario di Napoli e la mamma (scultrice) è estone. Dopo aver preso parte a vari fotoromanzi con la sorella Claudia, all’età di 14 anni, quando fu scelta da Damiano Damiani come protagonista del suo film “La moglie più bella”(1970). Fu proprio il regista a suggerirle il nome d’arte, ispirandosi alle opere di Gabriele D’Annunzio. Infatti, il nome Ornella è uno dei personaggi de “La figlia di Iorio” e il cognome deriva da Elena Muti, celebre protagonista de “Il Piacere”. Successivamente, Mario Monicelli la vuole per il ruolo di Vincenzina in “Romanzo Popolare”, accanto a Ugo Tognazzi. All’epoca la Muti era incinta ma ciò non le impedì di girare altri film di successo come “Come una rosa al naso”, di Franco Rossi; “La stanza del vescovo” e “Primo amore”, diretti da Dino Risi; “I nuovi mostri” di Monicelli, Risi e Scola, e “L’ultima donna” di Marco Ferreri, nel 1976.

Flash Gordon e le commedie di successo con Adriano Celentano

Nel 1980 gira il cult “Flash Gordon”, di Mike Hidges, dov’era nei panni dell’iconica Principessa Aura, ma è con “Il bisbetico domato”(1980) e “Innamorato pazzo”, di Castellano e Pipolo, girato con Adriano Celentano, a raggiungere un successo clamoroso che la lancerà definitivamente nel mondo del cinema. Girerà con Renato Pozzetto “Nessuno è perfetto” e “Un povero ricco”, altre commedie di successo di Pasquale Festa Campanile mentre nel 1983 è al fianco di Paolo Villaggio nel film “Bonnie e Clyde all’italiana”, diretto da Steno. L’anno dopo è sul set internazionale di “Un amore di Swann”, di Volker Schlöndorff, con Jeremy Irons, Fanny Ardant e Alain Delon, dove la Muti è nei panni di Odette, l’amore impossibile di Proust. Altri film da menzionare degli anni ’80 sono: “Tutta colpa del Paradiso”(1985) e “Stregati”(1986), di Francesco Nuti; “Grandi magazzini”(1986), diretto da Castellano e Pipolo; “Cronaca di una morte annunciata”(1987), di Francesco Rosi; “Io e mia sorella”(1987), del suo grande amico Carlo Verdone e “Codice privato”(1988), del grande Citto Maselli.

Da Carlo Verdone a Sylvester Stallone, una carriera sempre in ascesa

Gli anni ’90 si aprono alla grande con “Il viaggio di Capitan Fracassa”(1990), di Ettore Scola e “Stasera a casa di Alice”(1990), di Carlo Verdone. Sarà poi al fianco di Sylvester Stallone in “Oscar – Un fidanzato per due figlie”(1991), di John Landis; “La domenica specialmente”(1991), di Giuseppe Bertolucci e i cult “Il conte Max”(1991), di Christian De Sica e “Vacanze di Natale ’91”, diretto da Enrico Oldoini. Molto nota Oltralpe, apparve spesso alla televisione francese sia come attrice di fiction sia come modella per pubblicità. Nel 1994 fu eletta Donna più bella del mondo dalla rivista statunitense Class. L’anno dopo uscì in Italia, Spagna e Sud America “L’amante bilingue”, diretto da Vicente Aranda. Dopo un periodo di lavoro molto intenso all’estero, tornò in Italia nel 1999 con “Panni sporchi”, di Mario Monicelli. La vedremo anche in tv nelle miniserie “Il grande Fausto”(1995), di Alberto Sironi, “L’avvocato Porta”(1997) e “Il Conte di Montecristo”(1998), di Josée Dayan.

Gli anni Duemila: da Woody Allen al Festival di Sanremo

Le pellicole d’inizio Duemila più importanti sono: “Domani”(2001), di Francesca Archibugi; “Una lunga lunga lunga notte d’amore”(2001), di Luciano Emmer e “Hotel”(2002), di Mike Figgis. La sua amica Eleonora Giorgi volle dirigerla in “Uomini & Donne, amori & bugie”(2003) mentre Peter Greenaway la volle per “Le valigie di Tulse Luper – La storia di Moab”. Nel 2002 gira la miniserie “Lo zio d’America”, che ottenne un enorme successo mentre Asia Argento le affidò il ruolo della nonna in “Ingannevole è il cuore più di ogni cosa”(2004). La vedremo, poi, in film impegnati come “L’inchiesta”(2007), di Giulio Base; “Civico Zero”(2007), di Citto Maselli e “Io non ci casco”(2008), di Pasquale Falcone e nelle miniserie “Il sangue e la rosa”(2008), di Salvatore Samperi e “Doc West – La sfida”(2009), di Giulio Base. Woody Allen le affidò il ruolo di Pia Fusari nel suo “To Rome with Love”(2012) mentre le ultime pellicole che ha girato sono: “Notti magiche”(2018), di Paolo Virzì; “Wine to Love – I colori dell’amore”(2018), di Domenico Fortunato; “The Christmas Show”(2022), diretto da Alberto Ferreri e “Lo sposo indeciso che non poteva o forse non voleva più uscire dal bagno”, per la regia di Giorgio Amato. Di enorme successo fu anche la serie tv “Sirene”(2017). Sempre nel 2022 conduce, al fianco di Amadeus, la prima serata della 72esima edizione del Festival di Sanremo.

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