Il conto alla rovescia è terminato. Finalmente “Avatar: La Via dell’Acqua”, diretto da James Cameron e prodotto dalla 20th Century Studios è sbarcato nelle nostre sale e già si parla di previsioni al botteghino stellari. Sequel del blockbuster storico e imbattuto “Avatar”, del 2009, che nel mondo ha incassato la cifra record di quasi 2 miliardi e 923 milioni di dollari, il film vede tornare nel cast Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Giovanni Ribisi, Joel David Moore, Dileep Rao, CCH Pounder, Matt Gerald e Sigourney Weaver mentre i nuovi arrivati sono Kate Winslet, Cliff Curtis, Edie Falco, Brendan Cowell, Michelle Yeoh, Jemaine Clement, Oona Chaplin, CJ Jones e Vin Diesel. Cameron, naturalmente, ha fatto di nuovo le cose in grande con un budget di circa 400 milioni di dollari e un team di soli geniacci. Preparatevi ad un altro colpaccio che entrerà ancora nella storia.
LA TRAMA
Avatar: La Via dell’Acqua, un regalo nei confronti dell’umanità e del senso della famiglia
Sono passati più di dieci anni dagli eventi del primo film e ora Jake Sully (Sam Worthington) e Neytiri (Zoe Saldaña) hanno formato una famiglia. I due hanno tirato su quattro figli, due naturali e 2 adottivi: il maggiore Neteyam (Jamie Flatters), il secondogenito Lo’ak (Britain Dalton), la figlia adottiva Kiri (Sigourney Weaver), la più piccola Tuk (Trinity Jo-Li Bliss) e poi c’è Miles (Jack Champion), noto anche come “Spider”, un umano che è stato lasciato su Pandora ed è cresciuto con tutti loro. La serenità della famiglia, però, sarà turbata quando l’avatar del colonnello Miles Quaritch (Stephen Lang) tornerà a minacciarli attraverso il suo clone. Jake a la sua famiglia cercheranno rifugio presso i Metkayina, una tribù dell’acqua, e da quel momento ne succederanno di tutti i colori.
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INFO & CAST
Durata 192 min
Regia James Cameron
Cast
Sam Worthington: Jake Sully
Zoe Saldana: Neytiri
Stephen Lang: col. Miles Quaritch
Sigourney Weaver: Kiri
Kate Winslet: Ronal
LA RECENSIONE
James Cameron supera James Cameron
Può James Cameron superare James Cameron? Ebbene si, e la dimostrazione è “Avatar – La Via dell’Acqua”. Su questo sequel c’erano aspettative pesanti come trecento macigni, soprattutto dopo l’ultimo trailer che è diventato viralissimo e ha spinto l’hype oltre ogni limite. L’attesa è stata lunghissima ma ne è valsa la pena perché, se il primo capitolo ci aveva colpito e fatto sognare, adesso Cameron spinge il piede sull’acceleratore e offre ai suoi spettatori (estimatori e non) una storia piena di personaggi e creature dalle mille sfaccettature, immagini epiche, musiche oniriche e delle sottotrame che potrebbero dar vita ad altri 10 film (oltre ai 5 già programmati). Cameron ha scritto la sceneggiatura con Rick Jaffa e Amanda Silver e – si vede fin da subito – l’intenzione era sì quella di sbalordire con effetti visivi difficilmente superabili e molto più elaborati rispetto al primo capitolo, ma soprattutto di dare spazio ai personaggi, alle loro storie, personalità, senza mai appesantire con didascalismi inutili o sequenze melense.
Le imparagonabili scene acquatiche da vedere in 3D IMAX
Pandora c’è ancora ed è sempre spettacolare, il dualismo tra Na’vi e Umani pure, ma a lasciarci letteralmente a bocca aperta sono i colori, i panorami, i fondali, le creature acquatiche che nella versione in 3D IMAX è imparagonabile. E’ li che il film raggiunge vette immense e Cameron ce li mostra soprattutto grazie alle avventure, all’esplorazione dei figli di Jake e Neytiri con scene realizzate dalla Weta Digital veramente sott’acqua con il cast in motion capture, una tecnica mai realizzata finora, che si alterna al live action. Tornano i protagonisti del primo film ma naturalmente il cast è arricchito dalla presenza dei membri dei Metkayina, dove spiccano Cliff Curtis (Tonowari, capo del clan) e Kate Winslet (Ronal, compagna di Tonowari) ma anche da tante piccole sorprese che preferiamo non rivelarvi per non rovinarvi la sorpresa. Tutti danno il massimo per portare avanti una linea narrativa più potente, ricca di tematiche importanti come la spiritualità individuale e di gruppo, il senso di unità del nucleo familiare, la lotta per la difesa dei propri ideali e della propria terra, l’importanza dell’amore incondizionato e dell’amicizia nel suo senso assoluto.
IN CONCLUSIONE
Lo scandalo delle 2 nomination ai Golden Globe, sperando negli Oscar
Russell Carpenter, il direttore della fotografia, praticamente non è umano. Solo per il lavoro fatto con le scene subacquee meriterebbe 3 Oscar così come il mirabolante montaggio nato dal lavoro dello stesso Cameron con David Brennerm John Refoua e Stephen E. Rivkin. Pensate di avere tra le mani un diamante grezzo dal quale ricavare 192 minuti di puro spettacolo che tengono incollati alla poltrona dal primo fotogramma fino all’ultimo. Una responsabilità immensa, una missione portata a termine alla grande e resa epica dagli effetti speciali di Dan Cox, Joe Letteri, J.D. Schwalm, Yoshi DeHerrera e Richard Baneham, dei veri e propri maghi. La cornice perfetta è rappresentata dalle musiche di Simon Franglen, letteralmente di un altro pianeta, ed è impossibile non citare Ben Procter e Dylan Cole per le scenografie, Deborah Lynn Scott, creatrice dei costumi e Cody Dysart e Franca Gallo, che si sono occupati del trucco. Si lo sappiamo, dopo tutto questo, anche noi pensiamo che le due nomination ai Golden Globe 2023 (Miglior film drammatico, Miglior regista) sono veramente pochissime, ma speriamo negli Oscar 2023.
Il voto di Cinefily