L’Academy ha assegnato la statuetta al Miglior attore non protagonista a Ke Huy Quan per la sua performance in “Everything Everywhere All at Once”.
Molti lo ricorderanno soprattutto per due ruoli: quello di Short Round in “Indiana Jones e il tempio maledetto”(1984), diretto da Steven Spielberg e di Data ne “I Goonies”(1985), per la regia di Richard Donner. Due cult assoluti in cui però l’attore era giovanissimo, invece grazie alla parte di Waymond Wang, marito della protagonista Evelyn/Michelle Yeoh nel film dei Daniels, si è imposto al grande pubblico vincendo già il SAG Award, il Critics’ Choice Award e il Golden Globe sempre come Migliore attore non protagonista.
Una carriera di alti e bassi
In realtà, dopo i due film cult appena citati, l’attore negli anni ha preso parte solamente a pellicole di scarso seguito tra cui “Il mio amico scongelato”(1992), di Les Mayfield; “Secondo time around”(2002), del regista Jeffrey Liu e “Alla scoperta di ‘Ohana”(2021), di Jude Weng. Gli è andata meglio con le serie tv. Infatti, ha preso parte a “Together We Stand”(1986-1987), “Segni particolari: genio”(1991), “I racconti della cripta”(19919) e “Loki”(2023). Adesso, a 52 anni e grazie all’Oscar, potrà vivere sicuramente una nuova giovinezza cinematografica e, possiamo dirlo, la merita ampiamente.
La trama del film
La protagonista è Evelyn Wang (Michelle Yeoh), una donna che gestisce una piccola lavanderia a gettoni, ha una figlia adolescente che non capisce più, un padre rintronato e un matrimonio alla frutta. Un controllo fiscale di routine diventa inaspettatamente la porta attraverso cui Evelyn viene trascinata in una avvincente e coloratissima avventura nel multiverso più innovativo e divertente mai visto al cinema. Chiamata a salvare il destino degli universi, dovrà attingere a tutto il suo coraggio per sconfiggere un nemico all’apparenza inarrestabile e riportare l’armonia nella sua famiglia.