Skip to main content

“Napoleon”, di Ridley Scott è, senza dubbio, il film più atteso di novembre, anche in vista degli Oscar 2023. Il biopic storico, con protagonista il premio Oscar Joaquin Phoenix nei panni di Napoleone Bonaparte, racconta l’epica ascesa e caduta dell’imperatore francese e anche la sua burrascosa relazione con Giuseppina. Scott e Phoenix hanno già collaborato nel 2000, in occasione de “Il gladiatore”, dove l’attore era nei panni di Commodo. Il successo fu, come sappiamo, clamoroso e ora le aspettative sono altissime. Prima di andare in sala, però, leggete la nostra recensione senza spoiler!

https://www.youtube.com/watch?v=rztd9Kw_D1I&t=1s&ab_channel=SonyPicturesItalia
LA TRAMA

Il film narra le vicende di Napoleone Bonaparte...

…dalla sua rapida ascesa al potere fino alla sua caduta, passando per la storia d’amore con la moglie Giuseppina, le battaglie politiche e militari, gestite con tattiche e strategie visionarie e vincenti.

10 curiosità su “Napoleon”, il kolossal storico con protagonista Joaquin Phoenix
LA RECENSIONE

L’oscillazione tra genio distratto e tiranno senza scrupoli

La vita di Napoleone Bonaparte è stata raccontata in decine e decine di film. Il suo enorme valore storico è documentato e questo è imprescindibile, ma la sua figura privata, il suo carattere, ambiguo, caleidoscopico, distratto, contraddittorio, che oscilla tra l’essere un genio fino alla definizione di tiranno senza scrupoli, è stato sempre “romanzato” e oggetto di visioni sempre diverse a seconda di chi lo raccontava. Ridley Scott è, a sua volta, un genio delle scene di battaglia e basta ricordare film straordinari come “Il gladiatore”(2000), “Black Hawk Dawn”(2001), “Le crociate”(2005) e “The Last Duel”(2021) per fugare ogni dubbio in merito. Per la sceneggiatura di “Napoleon” si è affidato a David Scarpa, autore anche dello script di “Tutti i soldi del mondo” e dell’atteso “Il gladiatore 2”, fidandosi quindi ciecamente. Ora, sappiamo tutti che la critica specializzata e gli storici gli hanno inferto una pugnalata, accusandolo di scivoloni storici eclatanti ai quali lui ha semplicemente risposto: “Ma voi eravate lì? Fatevi una vita!”

10 curiosità su “Napoleon”, il kolossal storico con protagonista Joaquin Phoenix

Troppi elementi storici e privati che non collimano

Il problema principale di “Napoleon” di Scott è, secondo noi, molto semplice. Il regista ha messo su uno spettacolo visivo impressionante, epico e solenne – relativo alla parte storica e alle gesta dell’imperatore francese – mescolandolo al grottesco, al satirico e (a tratti) al macchiettistico riguardante invece la sua sfera personale. Il risultato è, quindi, una pellicola sicuramente affascinante e di grande livello, ma anche di un grande pentolone dove molti elementi non collimano o si vanno a scontrare gli uni con gli altri troppo palesemente e facilmente, con errori che si potevano assolutamente evitare. Gli storici hanno accusato Scott di aver realizzato un film antifrancese, filo-britannico, con eventi mai accaduti come le cannonate contro le Piramidi e la totale mancanza della Campagna d’Italia e del tentato suicidio.

Diciamo che, però, i tasselli principali della sua storia da Imperatore ci sono tutti: la presa di Tolone, la Battaglia di Austerlitz, l’Incoronazione e la Battaglia di Waterloo, tutte assolutamente eccezionali e ineccepibili. La fotografia di Dariusz Wolski è da Oscar, così come le musiche di Martin Phipps, le scenografie di Arthur Max e i perfetti costumi creati da David Crossman e Janty Yates. Qualche incertezza sugli effetti speciali di Neil Corbould, Joseph DiValerio e Javier Menéndeze e sul montaggio di Sam Restivo e Claire Simpson, chiamati a fare un lavoro quasi impossibile e che alla fine risulta accettabile solo perché corredato da didascalie che indicano (fortunatamente) eventi e date. A scontrarsi sono le sue vicende personali, trattate in maniera pericolosamente riduttiva e – lasciateci passare il temine – ridicola in molti punti (vedi gli accoppiamenti a mo di conigli e i dialoghi elementari tra Napoleone e Giuseppina). Tutto ciò poteva essere raccontato e mostrato in maniera più “elegante”, non mettendo il dito nella piaga del puerile e risultando essere addirittura fuori contesto.

IN CONCLUSIONE

Joaquin Phoenix, salvatore di tutto il progetto

A salvare tutto il progetto è il provvidenziale Joaquin Phoenix, che potrebbe recitare qualsiasi cosa, ma che qui si rivela il pilastro dell’operazione. Mille volti, mille atteggiamenti, mille schizofrenie, rendono il suo Napoleone già cult e destinato alla nominaton agli Oscar. Vanessa Kirby, invece, nei panni di Giuseppina è algida, fragile, dispettosa ma alquanto asettica e ripetitiva. Il suo essere donna “oggetto” è solamente apparente, perché alla fine il suo ascendente sull’Imperatore è fondamentale, ma questi aspetti sono resi in maniera troppo veloce e convulsa e non li godiamo appieno. Plauso invece per il redivivo Rupert Everett nei panni di Arthur Wellesley (che piacere rivederlo sul grande schermo), potente e affascinante ma, anche in questo caso, poco approfondito. Non ce la sentiamo di dare meno di tre stelle, ma nonostante il nostro amore per Ridley Scott, stavolta dobbiamo affermare che il suo “Napoleon” è un “Ni”.

Il voto di Cinefily

Ti è piaciuto l'articolo? Lascia un commento!