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Il 18 dicembre 2014 ci lasciava una delle attrici più versatili, eleganti e importanti del nostro cinema. Virna Lisi ha vinto qualsiasi premio, girato circa 76 film e 50 tra serie e film, eppure della sua meravigliosa carriera si parla troppo poco. Noi lo facciamo ripercorrendone le fasi salienti anche per far conoscere ai più giovani un vero pilastro del nostro cinema e speriamo che recuperino i suoi film più celebri.

76 film, circa 50 tra serie e film tv. Quattro David di Donatello, sei Nastri d’argento e una miriade di altri premi. La straordinaria e unica Virna Lisi si spegneva il 18 dicembre del 2014 ma la sua eleganza, il suo carisma e la sua estrema bravura saranno ricordate per sempre. Nota anche all’estero, soprattutto in Francia, Spagna e Stati Uniti, l’attrice si è sempre distinta per la sua riservatezza che l’ha resa l’antidiva per eccellenza. Purtroppo, della sua meravigliosa carriera e della sua importanza si parla veramente troppo poco e, allora, noi lo facciamo ripercorrendone le fasi salienti anche per far conoscere ai più giovani un vero pilastro del nostro cinema e speriamo che recuperino i suoi film più celebri.

Fu scoperta da Giacomo Rondinella

L’attrice è nata ad Ancona, nel novembre del 1936 e, dopo aver vissuto l’infanzia a Jesi, con la sua famiglia si trasferì a Roma. Giovanissima, fu scoperta dall’attore e cantante Giacomo Rondinella che la presentò al produttore Antonio Ferrigno che fu letteralmente abbagliato dalla sua bellezza e dalla sua naturalezza. L’esordio al cinema avviene nel 1953, con il regista Armando Grottini che la vuole per il film “…e Napoli canta!”. Seguiranno “Violenza sul lago”(1954), di Leonardo Cortese; “Ripudiata”(1954), diretto da Giorgio Walter Chili; “Luna nova”(1954), di Luigi Capuano; “Le diciottenni”(1955), di Mario Mattioli; “La donna del giorno”(1956), di Citto Maselli e “Il mondo dei miracoli”(1959), sempre diretto da Capuano. Nel 1960 sposa l’architetto Franco Pesci da cui avrà il suo unico figlio, Corrado. Dopo un anno, tornò sulle scene ma questa volta in tv dove prese parte ad alcuni famosi sceneggiati come “Il caso Maurizius”, “Cenerentola” e “Una tragedia americana”. I film più importanti degli anni ’60, invece, sono “Un militare e mezzo”(1960), di Steno; “Il giorno più corto”(1963), di Sergio Corbucci; “Il Tulipano Nero”(1964), di Christian-Jaque; “Casanova ‘70”(1965), di Mario Monicelli; “Un vergine per il principe(1965), di Pasquale Festa Campanile; “Oggi, domani, dopodomani”(1965), di Eduardo De Filippo”; “L’albero di Natale”(1969), di Terence Young e “Il segreto di Santa Vittoria”(1969), di Stanley Kramer.

Il suo primo film a Hollywood fu “Come uccidere vostra moglie”(1965), di Richard Quine, con Jack Lemmon poi con Tony Curtis gira “Due assi nella manica”(1966) e accanto a Frank Sinatra sarà nel film “U-112 assalto al Queen Mary”. Nel 1968, invece, rifiutò il ruolo di “Barbarella”, nell’omonimo film diretto da Roger Vadim perché molto pudica, e la parte andò a Jane Fonda.

Da “Zanna Bianca” al cult “Sapore di mare”

Gli anni ’70 si aprono con “La statua”(1971) di Rodney Amateau, con David Niven, Terry Gilliam e John Cleese; “Il serpente”(1973) diretto da Henri Verneuil, in cui affiancò Yul Brynner ed Henry Fonda, e “Barbablù”(1972) di Edward Dmytryk, in cui recitò accanto a Richard Burton. In seguito, affiancherà Franco Nero nei film “Zanna Bianca”(1973) e “Il ritorno di Zanna Bianca”(1974), diretti da Lucio Fulci, dove avrà il ruolo di Suor Evangelina. Dopo un periodo di pausa, tornerà nel 1977 nel film “Al di là del bene e del male” di Liliana Cavani, accanto a Robert Powell, Erland Josephson e Dominique Sanda e grazie al ruolo di Elisabeth Nietzche riceverà il Nastro d’argento come Miglior attrice non protagonista. Nel 1979 è sul set di “Ernesto”, di Salvatore Samperi e poi gira “La cicala”, di Alberto Lattuada che la vale il David di Donatello come Migliore attrice protagonista.

Nel 1983, è la volta del cult “Sapore di mare”, di Carlo Vanzina, in cui interpretò il ruolo di Adriana Balestra, affascinante quarantenne che ammalia involontariamente uno dei giovani protagonisti. Questa interpretazione le fece vincere sia il David di Donatello sia il Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista. L’anno seguente fu la volta di “Amarsi un po’…”(1984), sempre diretto da Carlo Vanzina.

“Va' dove ti porta il cuore” e le fiction degli anni Duemila

Nel 1987 gira il suo ultimo film a Hollywood, “I Love N.Y.”, di Alan Smithee, accanto a Christopher Plummer, Jerry Orbach e Scott Baio, e due anni dopo recitò nel film “I ragazzi di via Panisperna” (1989) di Gianni Amelio, nel quale interpretò la madre di Ettore Majorana. Nello stesso anno fu anche la protagonista della commedia “Buon Natale… buon anno”, di Luigi Comencini, film per cui fu candidata sia al David di Donatello sia al Nastro d’argento (vincendolo) come miglior attrice protagonista. Sempre negli anni ‘80, fu molto attiva anche in televisione, dove prese parte a molti sceneggiati e telefilm di grande successo come “…e la vita continua”(1984) di Dino Risi, “Cristoforo Colombo”(1985) di Alberto Lattuada; “E non se ne vogliono andare!”(1988) di Giorgio Capitani e il seguito “E se poi se ne vanno?”(1989). Gli anni ’90 si aprono, invece, con le miniserie “I misteri della giungla nera”(1991) di Kevin Connor, con Kabir Bedi e “Passioni”(1993), di Fabrizio Costa. L’anno dopo è Caterina de’ Medici nel film francese “La Regina Margot”, di Patrice Chéreau, che vinse il Premio della giuria e il Prix d’interprétation féminine andato a proprio a Virna Lisi, al Festival di Cannes. Per lo stesso film vinse anche il Premio César e il Nastro d’argento.

Nel 1996 è sul set del fortunato e bellissimo “Va’ dove ti porta il cuore”, di Cristina Comencini, basato sul best seller omonimo di Susanna Tamaro, che le fa vincere un altro Nastro d’Argento. Per cinque anni la vedremo in varie fiction Rai e Mediaset tra cui “Uno di noi”(1996), “Le ali della vita”(2000) e “Le ali della vita 2”(2001), “Piccolo mondo antico”(2001), “I ragazzi della via Pál”(2003) e “Il bello delle donne”(2001-2003).

L’ultimo film con Cristina Comencini e la “Fondazione Virna Lisi”

Nel 2002 torna sul grande schermo diretta ancora da Cristina Comencini ne “Il più bel giorno della mia vita” e si aggiudica il suo sesto Nastro d’argento. Successivamente, la vedremo di nuovo in tv nelle fiction “A casa di Anna”(2004), “Caterina e le sue figlie”(2005-2010), “L’onore e il rispetto” (2006), “Il sangue e la rosa”(2008), “Baciamo le mani – Palermo New York 1958”(2013) e “Madre, aiutami”(2014). Nello stesso anno, torna anche al cinema nella commedia di Cristina Comencini, “Latin Lover”. La pellicola è uscita dopo la sua scomparsa e la regista ha voluto dedicargliela. Virna Lisi, infatti, muore il 18 dicembre 2014, a 78 anni, a causa di un cancro ai polmoni scoperto solo un mese prima. In sua memoria è nata la “Fondazione Virna Lisi” che ha istituito il Premio Virna Lisi, premio alla carriera che viene assegnato ad attrici italiane che si sono fatte conoscere anche internazionalmente.

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